Obiettivo generale del progetto di ricerca è di contribuire alla comprensione dei processi geodinamici che in Italia centrale hanno condotto alla transizione, relativamente brusca nello spazio e nel tempo, da un magmatismo calco-alcalino ("canonico" di ambienti di subduzione) al magmatismo alcalino-potassico peculiare dei vulcani peritirrenici delle province Romana e Campana. L'Isola di Ventotene (compresa l'adiacente Santo Stefano), per la sua posizione strategica, che ne fa un anello di congiunzione fra il magmatismo delle Isole Pontine e i vulcani attivi dell'area napoletana, l'arco temporale della sua attività eruttiva (0,9-0,1 Ma?) e l'ampia variabilità di composizioni dei magmi e degli stili eruttivi, costituisce il luogo ideale per approfondire le caratteristiche iniziali dei magmi alcalino-K, la loro genesi ed evoluzione. Obiettivi specifici del progetto sono: 1) la definizione delle relazioni fra composizioni e stili eruttivi; 2) la definizione geocronologica 40Ar/39Ar della storia eruttiva (integrata da datazioni a termoluminescenza su paleosuoli), con particolare riferimento ai prodotti più antichi affioranti e a quelli dell'evento più recente e cospicuo (eruzione calderica di Parata Grande); 3) la correlazione dei prodotti Pliniani e caldera-forming con specifici livelli di tefra dell'area romana e di contesti distali, compatibili con una possibile provenienza da Ventotene. La ricerca, oltre a far luce sulla natura della sorgente magmatica profonda in relazione all'ambientazione geodinamica, in un momento cruciale vicino alla transizione di serie, avrà delle ricadute fondamentali sulla definizione dello stato dell'attività vulcanica a Ventotene. Infine, il potenziale tefrostratigrafico di Ventotene presenta notevoli implicazioni sulla definizione della frequenza delle eruzioni più rilevanti del vulcanismo peritirrenico, cruciale per la definizione delle relazioni con i fattori geodinamici di controllo e la valutazione della pericolosità vulcanica.