La Violenza contro le donne ê uno dei fenomeni più persistenti e diffusi che le società umane conoscano e in molti contesti la sua pratica si dimostra ancora difficile da eradicare. In compenso le sue rappresentazioni, la sua percezione e la sua presunta legittimità stanno mutando rapidamente in ogni parte del globo, anche grazie al femminismo, al contributo degli studi di genere e a fenomeni di mobilitazione globale come #Me-too, Ni una menos ecc..
In questo cambiamento svolgono un ruolo importante le narrative che si sviluppano nello spazio pubblico. In particolare quelle veicolate dai Mass Media e dai Social Media che, insieme alle politiche di consumo, del marketing e della pubblicità, costituiscono canali di comunicazione globale, e hanno un ruolo fondamentale nel cambiamento sociale sia in quanto ricettori e diffusori dell'immaginario collettivo, sia in quanto generatori di alcune delle sue trasformazioni. I Mass Media, com'è noto, hanno svolto un ruolo fondamentale nella diffusione della consapevolezza della VAW, facendo da cassa di risonanza ai fatti di cronaca più efferati come anche alle mobilitazioni anti-violenza a livello globale. E tuttavia non smettono di veicolare stereotipi di genere, di produrre contenuti e forme di spettacolarizzazione della violenza che distorcono la realtà della VAW e al tempo stesso hanno un impatto sulle costruzioni identitarie, sulle rappresentazioni sociali e sulle linee del cambiameno sociale. I Social Media a loro volta sono un ricettacolo tanto delle istanze di cambiamento quanto di forme specifiche di violenza tecnhology based. L'obiettivo di questa ricerca è enucleare modelli e linee di tendenza nelle rappresentazioni sociali della VAW per cogliere le trasformazioni in atto nell'immaginario collettivo, in particolare nei Mass Media e nei Social Media, focalizzando l'attenzione sulle differenza che emergono in contesti culturali tradizionali e post tradizionali.