La comunicazione contemporanea è indubbiamente sincretica, cioè si serve di più linguaggi per la sua manifestazione. L'effetto della loro intersezione è un ambito importante di ricerca poiché contrappone una lettura "breve" dei testi, ossia in una soluzione unica, a una modalità di realizzazione "estesa", una forma di scrittura. La realtà viene messa in discorso non a partire dal suo contenuto, ma da una struttura, un modo di comporre il testo considerato efficace perché ricorrente e tematizzato a priori. Social network come Instagram e TikTok forniscono degli strumenti di montaggio audiovisivo accessibili a chiunque, il cui uso viene determinato dai modelli che si sedimentano e si attestano come rilevanti in una comunità di senso, la quale predispone l'organizzazione del testo. Si pensi a TikTok e alla comunicazione di vari accadimenti, anche tragici, usando la stessa cornice di contenuto formata da una colonna sonora ricorrente, da coreografie invarianti e da filtri sempre uguali: in questo caso l'attenzione si attira non per il fatto in sé, ma per il modo di raccontarlo che rientra in una struttura stabile di testualizzazione. Pertanto, lo scopo della ricerca è studiare la creazione e la diffusione di conoscenza attraverso le forme brevi realizzate con la scrittura estesa, mappandone i generi per giungere a formulare una tipologia dei tipi testuali invarianti e dei loro tratti varianti. Ciò sarà realizzato confrontando l'organizzazione delle forme brevi social mediali relativamente ai vari livelli dei linguaggi, osservando le procedure di narrativizzazione in gioco. Il fine ultimo della ricerca è verificare le potenzialità di tali forme brevi in ambito didattico, come già sperimentato in forma embrionale con il progetto "SemioTikTok" della cattedra di Scienze Semiotiche del testo e dei linguaggi (AA 2020-2021) incentrato sulla disseminazione della teoria semiotica utilizzando la scrittura estesa.