La ricerca ha come oggetto la conoscenza e la sperimentazione di un modello di monitoraggio, gestione e mantenimento di aree allo stato di rudere, funzionale alla loro conservazione, rivitalizzazione e valorizzazione.
Lo studio produrrà un censimento diffuso per ampliare i dati contenuti nella Carta dell'Agro, e in altri documenti successivi, sui resti di un sistema di insediamenti fortificati medievali del XII-XIV secolo nel Lazio (riferibili ai fenomeni dell'incasalamento e dell'incastellamento), oggi abbandonati e allo stato di rudere.
A questi si affiancherà l'analisi dei siti laziali colpiti dai recenti terremoti (2009-2016), già, in precedenza, ridotti in condizioni critiche dal punto di vista socio-economico, e che, con i danni sismici, rischiano ancor più l'abbandono.
La conoscenza, attraverso lo studio che unisce la lettura costruttiva della realtà materiale alla catalogazione di tali insediamenti, intesi come parte di un sistema territoriale con caratteristiche omogenee, appare importante nei nostri giorni, davanti alla sempre più chiara richiesta di conoscenza del territorio per la conservazione e come aspetto sostanziante le forme di mobilità lenta, promosse da realtà locali laziali, o del cosiddetto 'turismo di prossimità'. La proposta riprende anche il concetto di frammento di architetture del passato (precedente ricerca) per la definizione dei criteri per la loro ricollocazione/reintegrazione nel restauro del patrimonio culturale.
Obiettivi strettamente connessi della ricerca sono quindi: conoscenza, diffusione, storia e consistenza materiale di tali insediamenti nel territorio laziale; l'applicazione e lo sviluppo di una metodologia integrata per monitorare lo stato di conservazione di strutture ruderali, per gestire la programmazione e l'esecuzione di attività (manutentive e conservative) per un'azione coordinata e razionale di tutela, guidata da un protocollo operativo capace di aggiornarsi nel tempo attraverso i risultati conseguiti.