La pandemia COVID-19 ha avuto un forte impatto sulla salute mentale non solo degli individui direttamente colpiti dalla malattia, ma anche della popolazione generale. La letteratura scientifica ha evidenziato un incremento della prevalenza di sintomatologia post traumatica da stress (PTSD). I sintomi del PTSD hanno un impatto negativo sulla salute degli individui. Il sistema nervoso autonomo (SNA) gioca un ruolo importante nell'insorgenza e nella progressione del PTSD. Un indice utilizzato in letteratura per ottenere maggiori informazioni sulla regolazione del SNA è l¿analisi della variabilità della frequenza cardiaca (HRV).
Una bassa HRV, associata alla sintomatologia PTSD, è un indicatore di rigidità psicofisiologica caratterizzata da una ridotta capacità di regolare le risposte emotive e cognitive agli eventi stressanti. Inoltre, il PTSD può avere conseguenze sul funzionamento cognitivo. In particolare, si riportano bias attenzionali verso il rilevamento di potenziali minacce e un'incapacità a distogliere l¿attenzione dai ricordi legati al trauma. Nonostante queste premesse nessuno studio ha indagato gli effetti della sintomatologia PTSD associata alla pandemia COVID-19 sulla salute psicofisiologica e sulla funzionalità cognitiva della popolazione generale.
Questo studio vuole tentare di definire un possibile modello integrato che preveda l¿associazione tra i diversi sintomi PTSD, alcune prestazioni cognitive (processi attenzionali ed esecutivi) e i processi autonomici sottostanti alla risposta stressogena. In particolare, l¿obiettivo dello studio sarà quello di indagare gli effetti della pandemia intesa come evento traumatico su processi attenzionali (automatici e volontari), esecutivi e autonomici (HRV e frequenza cardiaca).
Questo studio potrebbe avere una risonanza importane in ambito clinico, fornendo conoscenze relative alle conseguenze e ai processi sottostanti l¿evento traumatico della pandemia, identificando variabili chiave sulle quali intervenire.