Combinazione di farmaci multi- e uni-target come potenziale terapia mirata nel mesotelioma maligno
Componente | Categoria |
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Mariano Bizzarri | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Sara Fazi | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Alessandra Zicari | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Il mesotelioma maligno (MM) è un tumore professionale che insorge in soggetti esposti ad amianto la cui prognosi rimane infausta nonostante approcci terapeutici multidisciplinari. Tenendo conto della cattiva prognosi del MM, sono in studio nuovi approcci terapeutici basati sulla terapia a bersaglio molecolare, una terapia innovativa che utilizza farmaci unitarget che agiscono in modo specifico inibendo singole molecole responsabili della crescita neoplastica. Tra questi, gli inibitori dell'EGFR vengono utilizzati nel trattamento di differenti tipi di neoplasia. Purtroppo, pazienti oncologici trattati con farmaci unitarget possono acquisire resistenza al trattamento. Studi in vitro utilizzando inibitori dell'EGFR hanno dimostrato un'inibizione della proliferazione di cellule di MM ma il loro utilizzo in vivo non ha dimostrato la stessa efficacia. Questo potrebbe essere dovuto all'attivazione di vie di segnalazione alternative deregolate nel MM, come quelle mediate da ErbB2, NFkB, Akt/mTor.
La curcumina (CUR) è un polifenolo pleiotropo contenuto nel rizoma della Curcuma longa. L'uso clinico della curcumina è limitato dalla sua bassa biodisponibilità sistemica. La CUR è considerata un farmaco multitarget in quanto in grado di inibire differenti molecole coinvolte nella trasformazione neoplastica. Tra i bersagli molecolari della CUR troviamo NF-kB, Akt/mTOR, ERK1/2.
L'obiettivo di questo progetto si propone di determinare se il trattamento combinato locale con un farmaco unitarget come l'Afatinib, inibitore dei recettori ErbB, (AFA) e uno multitarget, come la CUR sia più efficace rispetto ai singoli trattamenti nell'inibire differenti vie di segnalazione deregolate nel MM in vitro e in vivo, e di influenzare la crescita di cellule di MM e la risposta immunitaria antitumorale in vivo.
I risultati potrebbero essere utili per definire un nuovo regime terapeutico da utilizzare nel MM.