Il cancro è una delle più diffuse malattie non trasmissibili, fortemente correlato all¿ambiente ed allo stile di vita. Numerose evidenze scientifiche denotano che il processo di cancerogenesi possa essere di origine chimica, cioè innescato da sostanze che rientrano nell¿ampia gamma degli inquinanti ambientali. Tra questi, gli ¿organoclorurarati¿ sono una famiglia di composti eterogenea e ampiamente diffusa, includendo pesticidi, componenti delle plastiche e la diossina, sicuramente il più noto. Il progetto di ricerca si focalizza sul beta-esacloroesano (beta-HCH), uno degli inquinanti più diffusi a livello mondiale con 7 milioni di tonnellate disperse in tutto il pianeta
Dal 2015 il nostro gruppo di ricerca studia il beta-HCH ed ha dimostrato, in modelli cellulari normali e tumorali (ormone-dipendenti e non), la sua capacità di attivare molteplici vie di segnalazione STAT3 mediate, di agire come interferente endocrino, di indurre stress ossidativo ed effetto Warburg e, su cellule normali, di attivare le 3 fasi della cancerogenesi.
STAT3, principale target cellulare del beta-HCH, è una oncoproteina che mediante i suoi pathways canonici e non canonici è responsabile dei processi di cancerogenesi in molti tumori. Essendo coinvolta in molteplici pathways recettoriali (fattori citochinici, di crescita e chinasi non recettoriali) potrebbe essere anche la causa della chemioresistenza indotta da beta-HCH, già evidenziata in nostri studi preliminari. Lo scopo di questo studio è ricercare sostanze bioattive, note come inibitori della STAT3, e verificarne la loro attività come modulatori delle risposte cellulari innescate dal beta-HCH. Questo è un buon punto di partenza per approcciare lo studio cellulare come blueprinting degli inquinanti ambientali e la nutraceutica come possibile strumento di difesa. Così le popolazioni esposte a rischio ambientale potrebbero assumere tramite opportuna dieta, o direttamente come integratori, composti protettivi di origine naturale.