Data Kidz Design. Progetto, sviluppo e validazione di percorsi di Digital Education per il miglioramento della capacità di lettura e comprensione di artefatti infografici nelle scuole
Componente | Categoria |
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Carlo Martino | Aggiungi Tutor di riferimento (Professore o Ricercatore afferente allo stesso Dipartimento del Proponente) |
In un'era in cui i processi `incontrollati' di datafication generano nuovi format comunicativi quali il Data & Visual Jounalism e il Data Storytelling, l'attenzione si sposta dall'informazione testuale a quella infografica, pervasiva e cruciale per comprendere la contemporaneità. Il consumo di tali notizie, tuttavia, ben si presta a fenomeni di 'disinformazione visiva', spesso frutto di errati processi di comprensione della grammatica visuale con cui vengono rappresentati i dati e per basso livello di criticità di giudizio frutto di parametri di automazione del pensiero - non analitici - a favore di interpretazioni sommarie ma dal basso sforzo cognitivo.
La corretta comprensione di un artefatto infografico presuppone l'acquisizione di una nuova competenza digitale critica: la dataficacy, che vuole essere una naturale evoluzione del concetto di graphicacy. Tale competenza implica diversi livelli di acquisizione di abilità, combinati con differenti impostazioni del dominio cognitivo: fattuale, concettuale, procedurale, metacognitivo. Se da una parte, lo sviluppo di questi domini sia prassi consolidata nelle scuole di design, dall'altra, è evidente una carenza nelle attività di supporto allo sviluppo metacognitivo e critico alla lettura infografica verso la popolazione, sia parte del problema legato alla disinformazione visuale. Il progetto si inserisce all'interno di questo inquadramento come tentativo di progettare e sperimentare percorsi digitali educativi per studenti compresi fra gli 11 e 14 anni delle scuole secondarie di primo grado con l'obiettivo generale di sviluppare capacità digitali di lettura e comprensione degli artefatti infografici, affinché possano esercitare una attiva cittadinanza digitale nella fruizione di tali contenuti attraverso atteggiamenti di lettura critici nei confronti degli artefatti visuali con i quali ci si deve rapportare quotidianamente.