DIGERO: Disturbi funzIonali Gastrointestinali e intEROcezione
Componente | Categoria |
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Chiara Cantoni | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente il gruppo di ricerca |
Laura Borgogni | Aggiungi Tutor di riferimento (Professore o Ricercatore afferente allo stesso Dipartimento del Proponente) |
I disturbi funzionali gastrointestinali (FGID) sono caratterizzati da alterazioni dell'asse intestino-cervello: in particolare, i pazienti che soffrono di questi disturbi manifestano ipersensibilità viscerale e dolore addominale ricorrente, due sintomi invalidanti che compromettono la qualità della vita quotidiana di queste persone. Patologie con questa sintomatologia mostrano una compromissione della capacità di percepire correttamente lo stato fisiologico del proprio corpo, anche nota come interocezione. Allo stato attuale, nei pazienti FGID non sono state eseguite prove di accuratezza interocettiva propriamente gastrica, né sono stati correlati i livelli individuali di interocezione con misure fisiologiche oggettive di elettrogastrografia (EGG). Il progetto DIGERO si prefigge di misurare sensibilità, accuratezza e metacognizione interocettiva di un gruppo di pazienti con disturbi gastrointestinali funzionali (in particolare dispepsia funzionale e sindrome del colon irritabile), verificando se questi pazienti percepiscono lo stato fisiologico interno del proprio corpo in modo anomalo rispetto a un gruppo di controllo. Al fine di raggiungere i nostri obiettivi, verranno somministrati due compiti interocettivi: un compito di interocezione gastrica ed uno di interocezione cardiaca (utilizzato come controllo). Questi due compiti saranno accompagnati da una registrazione elettrogastrografica (EGG) e da una serie di questionari clinici. Il progetto DIGERO si propone come contributo pionieristico in un terreno di ricerca per lo più inesplorato, fornendo inoltre una base di partenza per future terapie di riabilitazione gastrointestinale. Infatti, una volta accertata l¿esistenza di deficit interocettivi nei pazienti FGID, diventerebbe possibile ideare protocolli di allenamento all¿interocezione atti a sviluppare una maggiore consapevolezza interocettiva in questa categoria di pazienti.