Ammino ossidasi: studio delle proprietà antinfiammatorie dell'enzima purificato da fonti vegetali.
Componente | Categoria |
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Lucia Marcocci | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Le ammino ossidasi, enzimi ubiquitari che catalizzano la deaminazione ossidativa delle ammine biogene si suddividono in due classi, una contenente FAD (FAD-AO) e l'altra rame (Cu-AO) e presentano una diversa specificità di substrato. Una forma di Cu-AO, localizzata negli organismi superiori a livello dell'intestino, colon, placenta e reni, utilizza come substrato l'istamina, importante fattore eziologico nello sviluppo del cancro e negli stati infiammatori, quali reazione allergiche, pseudoallergiche connesse all'ingestione di alimenti ricchi di istamina, morbo di Crohn e colite ulcerosa. I farmaci antistaminici attualmente in uso sono spesso poco specifici ed accompagnati da numerosi effetti collaterali e in questo contesto le Cu-AO vegetali, che presentano anch'esse un'attività istaminasica, potrebbero rappresentare un'alternativa per il trattamento di stati infiammatori. A tale scopo sarà analizzato l'effetto delle ammino ossidasi vegetali purificate da Lathyrus sativus e Pisum sativum su cellule in coltura del cancro del colon (CaCo2) trattate con istamina e/o serotonina, mediatori chimici importanti per il mantenimento dell'omeostasi intestinale. Inoltre, sarà testata la capacità delle Cu-AO vegetali di interferire sulle vie di trasduzione del segnale connesse all'infiammazione e innescate dal trattamento delle CaCo2 con la tossina A del Clostridium difficile. Sarà verificato che un eventuale effetto protettivo delle Cu-AO vegetali possa essere riconducibile, oltre all'attività catalitica nei confronti delle ammine biogene, ad una interazione diretta con i recettori di membrana con conseguente alterazione della segnalazione molecolare connessa con i processi infiammatori, compresi quelli innescati dalle specie attive dell'ossigeno. In vista di un possibile uso terapeutico saranno messe a punto procedure per formulazioni orali gastroresistenti per la veicolazione dell'enzima.