Forme enattive del comprendere: filosofia, arte e scienze del vivente
Componente | Categoria |
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Antonio Valentini | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Dario Cecchi | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Simone Flaviano Pollo | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Margherita Bianchi | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Stefano Velotti | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Andrea Olmo Viola | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Componente | Qualifica | Struttura | Categoria |
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Eleonora Severini | Postdoctoral Researcher | Department of Philosophy - University of Duisburg-Essen | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
Giulia Iannucci | Research Scholar | Department of Psychology - CUNY (Brooklyn College) | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
Da diversi anni la teoria dell'enazione è al centro del dibattito scientifico e ha contribuito a ripensare numerosi ambiti di ricerca. Sin dalle sue prime formulazioni, infatti, la teoria si è sviluppata a cavallo tra biologia, scienze cognitive e filosofia, incrociandosi spesso con le teorie della "extended mind" e della "embodied cognition" in un più ampio ripensamento della soggettività. In ambito filosofico ha segnato soprattutto la riflessione di area anglosassone: neopragmatismo, neodarwinismo e in genere gli approcci naturalizzati.
Questo progetto di ricerca si propone di vagliare la prospettiva enattiva lungo tre direttrici: (1) attraverso un confronto con la tradizione analitica e pragmatista; (2) attraverso un confronto con la filosofia e le scienze del vivente; (3) attraverso un confronto con la produzione artistica contemporanea e con le pratiche dei nuovi media.
Quanto al punto (1) si tratterà sia di valutare in che modo la tradizione filosofica analitica e pragmatista e la prospettiva enattiva gettino luce l'una sull'altra, sia di ripensare le funzioni cognitive alla luce del nesso tra percezione e azione.
Quanto al punto (2), pensare in termini enattivi la reciprocità di individuo e ambiente permette di elaborare una concezione naturalizzata, evoluzionistica e biologicamente informata della soggettività, incontrando così questioni che investono tanto l'etica normativa quanto le scienze del vivente.
Quanto al punto (3) le pratiche massmediali, multimediali e transmediali che caratterizzano la cosiddetta "network society" sono oggi caratterizzate da una interattività, relazionalità, immersività e performatività che sollecitano un loro ripensamento in termini di enattività.
La novità di questo progetto di ricerca è, in primo luogo, quello di testare la teoria dell'enazione in ambiti in cui sembra promettente e che non hanno ancora sfruttato le sue risorse concettuali; in secondo luogo, di valutare le sue ricadute di etiche, estetiche e sociali.