Città pubblica e nuovo welfare. La rigenerazione urbana per il diritto alla salute
Componente | Categoria |
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Bruno Monardo | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Irene Poli | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Lorenzo Paglione | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Margherita Meta | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Paola Nicoletta Imbesi | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Maurizio Marceca | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Marco Casini | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
La proposta è inserita nel quadro delle attività di ricerca che il Gruppo svolge sui temi della rigenerazione urbana, quale strategia di riferimento per il governo della città contemporanea, che pone come obiettivo prioritario la costruzione della rete della città pubblica per la realizzazione di un nuovo Welfare urbano.
La complessità dello scenario, che l'attuale pandemia ha ulteriormente evidenziato, sottolinea le patologie e le carenze della città contemporanea, in termini di organizzazione, gestione e funzionamento, nonché le ricadute, in negativo, sulle comunità insediate, sotto il profilo della qualità della vita e dell'ambiente urbano, privandole, in molti casi, dei diritti fondamentali, tra cui il diritto alla salute.
Uno scenario che richiama l'urgenza di una riflessione che affronti, in termini strutturali e non meramente emergenziali, la necessità di una riconfigurazione dell'assetto delle componenti della città pubblica relative alla rete dei servizi pubblici per la salute, contestualizzandola nell'ambito di una più generale strategia di rigenerazione urbana. Da questa urgenza scaturisce la motivazione della ricerca, che persegue l'obiettivo di giungere a definire nuovi riferimenti teorico-metodologici e operativi per una riforma del SSN e una sua riconfigurazione in forma di Rete di distribuzione territoriale gerarchizzata e interscalare, a garanzia del diritto alla salute per tutte le comunità insediate.
A questi fini la proposta, in controtendenza con l'attuale modello organizzativo, adotta un approccio sperimentale e induttivo, connotato da integrazione e interscalarità, che utilizza la dimensione fisico-territoriale quale riferimento strutturale per il riassetto del SSN. L'interscalarità fa riferimento a 4 livelli di indagine e progetto: regionale, area vasta/sovracomunale, comunale, subcomunale/locale; l'integrazione è garantita dall'utilizzo di 4 prospettive, complementari e interattive, territoriale, urbanistica, edilizia, sanità pubblica.