La ricerca intende approfondire le fasi del processo di antropizzazione del tratto costiero laziale compreso nel confine tirrenico dell'ex Stato Pontificio, vale a dire fra Civitavecchia a Nord e Terracina a Sud, focalizzando l'attenzione su evidenze morfologiche, toponimi, testimonianze archeologiche e architettoniche. Segni non del tutto alterati dalla modificazione antropica dell'area, contraddistinta, soprattutto nel secolo passato, da una forte espansione urbana ed edilizia, spesso incontrollata, nonché dalla costruzione di importanti infrastrutture, come l'aeroporto di Fiumicino.
Si tratta di un paesaggio costiero caratterizzato dalla presenza di antiche testimonianze, tra queste: reperti di epoca protostorica dell'abitato di Ficana, su monte Cugno, nei pressi di Acilia (X-VIII secolo a. C.); tracciati viari di origine romana (Via Campana, Portuense, Ostiense, Severiana); strutture portuali, attualmente aree archeologiche/naturalistiche; insediamenti urbani collegati al sistema portuale di Roma (Portus, Ficana, Laurentum, Lavinium, Antium, Circeii); torri d'avvistamento e di presidio in un sistema ancora oggi leggibile (torri di Fiumicino, Niccolina, Alessandrina, Clementina, Paterno, Vajanica, Caldara); saline e impianti forestali come le pinete (Castel Fusano, Castel Porziano, Capocotta, Coccia di Morto, Maccarese); oltre a rari sistemi antropici come ville e casali agricoli, dediti a colture tradizionali (fattorie di Dragona); e, ancora, le tenute più vicine al mare (Torlonia, Sacchetti); stratificazioni archeologiche, attualmente contesti naturalistici (monte Giulio, banchina del Porto di Claudio, monte Arena), ma anche macchie, tumoleti e aree boschive. Un insieme complesso da salvaguardare con un progetto unitario che coinvolga, in un programma di tutela, i `diversi' sistemi del territorio, ambientali, paesaggistici, architettonici, archeologici, ormai strettamente correlati tra loro nel determinare caratteri e qualità del contesto attuale.