Evoluzione mesozoico-terziaria della Calabria settentrionale. Studio dei depositi sintettonici.

Anno
2017
Proponente Massimo Santantonio - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Riccardo Pier Celestino Manni Componenti il gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
Simone Fabbi Dottore di Ricerca Altro personale Sapienza o esterni
Angelo Cipriani Dottore di Ricerca Altro personale Sapienza o esterni
Giulia Innamorati Tesista Altro personale Sapienza o esterni
Abstract

La Sila Greca (NE Calabria) reca le testimonianze di diverse fasi deformative, che ne hanno caratterizzato l'evoluzione prima della sua messa in posto a costituire il settore più settentrionale dell'Arco Calabro-Peloritano. Dopo modesti episodi registrati nell'Hettangiano, si inizia nel Sinemuriano con una fase estensionale legata al rifting dell'antico continente ercinico. Le faglie dirette spezzano la successione pre-rift costituita da depositi fluviali (Retico?-Hettangiano p.p. - Sinemuriano p.p.). L'instabilità tettonica si traduce in instabilità gravitativa dei terreni esposti al footwall delle faglie normali, che sono soggetti a fenomeni di crollo con la creazione di depositi megaclastici lungo i neoformati margini di bacino. Ai margini degli alti strutturali si impostano localmente aprons carbonatici, anche con facies recifali come nell'area di Caloveto. Circa 10-12 milioni di anni dopo, nel Toarciano, una seconda fase tettonica maggiore frammenta ulteriormente il bacino sedimentario. Nell'area di Caloveto gli aprons sono minutamente sbloccati, e sprofondano sotto la zona fotica come documentato dall'impostarsi di facies pelagiche tipo Rosso Ammonitico, che sono a loro volta interessate dalla tettonica sinsedimentaria. La complessa topografia sottomarina generatasi viene ricoperta in discordanza da una successione Aaleniano-Hauteriviana. Una sinora poco conosciuta fase di segno estensionale deve essersi verificata nel Cretacico, con lo scoperchiamento di nuovi settori del basamento paleozoico e lo sviluppo di uno hiatus sedimentario sino all'Eocene. I terreni terziari del Gruppo di Paludi iniziano con pelagiti tipo "Scaglia", ma evolvono verso facies megaclastiche nell'Oligocene e Miocene basale. Questi depositi si possono interpretare come sin-compressivi. Successivamente, i depositi del nuovo ciclo sedimentario che sigillano i thrust a partire dal Tortoniano non sono interessati da faglie, ma sono ruotati ad ampio raggio con immersioni verso il Mar Ionio.

ERC
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