Un numero crescente di ricerche sostiene che l'efficienza e l'efficacia dei fattori di corporate governance, tra cui i compensi dei dirigenti, devono essere considerati nel contesto delle istituzioni nazionali. Nello specifico, Allcock et al., (2010) auspicano che gli studi futuri possano esplorare "the governance role of executive compensation in different national models of governance", tra cui modelli basati sul controllo familiare. Sulla base di queste considerazioni, nel presente progetto si intende studiare l'influenza contestuale sui sistemi di corporate governance e segnatamente sulle politiche di remunerazione. Inserendoci nel più ampio filone di studio sullo shareholder activism ed executive compensation (Aguilera et al 2008; Tosi 2008) la ricerca intende studiare l'espressione di voto degli azionisti sulle politiche di remunerazione, ritenendo che le determinanti del voting dissent siano da ricercare in uno specifico fascio di meccanismi, anziché in singole variabili. L'analisi empirica si pone l'obiettivo di individuare queste possibili configurazioni all'interno di diversi contesti nazionali. Sarà pertanto analizzato un ampio campione d'imprese di Benelux, Svizzera, UK, Francia, Germania, Spagna, Italia, e Scandinavia; il tutto con particolare riferimento al comparto del design industriale che solo in Italia raggiunge un valore aggiunto pari a oltre 140 miliardi di euro con circa 3 milioni e 300 mila occupati. In Italia, infatti, le cosiddette "4 A" del made in Italy: automazione-meccanica, abbigliamento-moda, alimentare-bevande, arredo-legno producono un surplus altissimo in termini assoluti, superiore, ad esempio, a quello generato dalla farmaceutica inglese o dalla chimica francese. Il progetto risulta originale anche con riferimento all'utilizzo della tecnica QCA, di recente applicazione negli studi della corporate governance (Grandori e Furnari 2008).