Mutamento linguistico, polisemia dominî esperienziali: la scalarità tra etimologia e pragmatica
Componente | Categoria |
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Sabine Elisabeth Koesters | Componenti il gruppo di ricerca |
Flavia Pompeo | Componenti il gruppo di ricerca |
La semantica cognitiva, come noto, identifica i significati delle espressioni come costrutti mentali, connettendo il linguaggio con la struttura cognitiva. Una delle prerogative della mente umana è infatti quella di comprendere continuamente qualcosa secondo schemi analogici, e palese è l'interesse che tale meccanismo riveste per lo studio del linguaggio, che è, per l'appunto, un sistema simbolico mediante il quale vengono codificate le nostre esperienze riguardo al mondo referenziale. Il linguaggio, infatti, esiste proprio grazie all'interazione tra materia, sensi e rappresentazione. All'interno del consistente bagaglio teorico offerto dal cognitivismo, il presente progetto si soffermerà proprio sull'àmbito semantico, dove la relazione tra piano linguistico e piano concettuale risulta particolarmente stretta e sembra prestarsi a diversi spunti di riflessione, come ad esempio quelli legati ai meccanismi sottesi ai procedimenti metaforici. L'obiettivo della ricerca che si intende proporre è quello di offrire un contributo innovativo, utilizzando gli strumenti euristici propri della semantica cognitiva per interpretare dati tratti da lingue indoeuropee antiche o moderne. L'innovatività del presente progetto consiste, infatti, nell'applicazione del medesimo quadro teorico di riferimento, di stampo sostanzialmente sincronico, sia a fenomeni di tipo sociolinguistico (analizzando i cambiamenti linguistici 'in atto') sia alla linguistica storica (studiando i cambiamenti linguistici attraverso l'analisi contrastiva dei diversi esiti storici documentati nelle differenti lingue antiche), nel tentativo di superare la tradizionale dicotomia tra dimensione sincronica e dimensione diacronica. Da un punto di vista induttivo, al contempo, sarà proprio la concreta analisi dei dati a fornire una valutazione dei punti di forza del modello di riferimento, confrontandone le possibilità di applicazione ai fatti linguistici secondo i due diversi approcci (generale e storico-comparativo).