La presenza dell'amianto nelle aree urbane, legata al suo largo utilizzo nel passato in manufatti sia civili che industriali, rappresenta una seria problematica per la salute umana, soprattutto in relazione ai rischi legati alla dispersione delle fibre di tale minerale nell'ambiente, causato dal degrado delle strutture.
Obiettivo del lavoro è quello di applicare tecniche di HyperSpectral Imaging (HSI) per un'identificazione speditiva delle fibre di amianto all'interno di matrici complesse di diversa origine, natura e provenienza, con particolare riferimento agli edifici civili e/o industriali in opera e dismessi tenendo conto anche del contesto territoriale in cui sono inseriti.
Il vantaggio di tale approccio risiede nella possibilità di procedere al riconoscimento e alla classificazione delle fibre senza effettuare alcun prelievo e preparazione del campione, così come necessario per l'utilizzo delle tecniche fino ad oggi utilizzate quali: Fourier transform infrared spectroscopy (FTIR), Raman spectroscopy, polarized light microscopy (PLM) and scanning electron microscopy (SEM).
La tecnica di HSI presenta inoltre la caratteristica di poter essere applicata direttamente "in situ", semplificando così le procedure, esponendo a minori rischi l'operatore, evitando la manipolazione e il trasporto di materiali pericolosi, ma soprattutto consentendo l'esecuzione, a parità di tempo e di costi, di un maggior numero di rilevazioni.
I risultati conseguibili dall'approccio proposto, basato sul rilievo degli attributi iperspettrali di campioni di diversa origine, natura e composizione, e sull'elaborazione delle informazioni spettrali mediante tecniche di tipo chemiometrico, consentiranno di poter individuare, riconoscere e classificare le fibre di amianto all'interno delle diverse matrici, permettendo altresì di definire e quantizzare gli attributi tessiturali di tale tipologia di materiali al fine di operarne correttamente la bonifica e il successivo trattamento.