Effetti anti-tumorali di inibitori della chinesina Eg5 su glioblastomi umani in vitro.
Componente | Qualifica | Struttura | Categoria |
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Anna Giuffrida | EP | Dip Medicina Sperimentale, Università Sapienza | Altro personale Sapienza o esterni |
Giovanna Rubinacci | Tecnico | Dip Medicina Molecolare, Università Sapienza | Altro personale Sapienza o esterni |
Fortunata Vasaturo | Medico | Dip Emergenza ed Accettazione, Azienda Policlinico Umberto I | Altro personale Sapienza o esterni |
Negli ultimi anni la ricerca farmacologica ha prodotto una serie di piccole molecole inibitrici delle chinesine, in particolare della chinesina Eg5, proteina motrice intracellulare costituente con i microtubuli del fuso mitotico. Queste molecole inibitrici determinano la disorganizzazione del fuso mitotico con l'arresto del ciclo cellulare durante la mitosi, pertanto esplicano effetti anti-proliferativi e sono di grande interesse nella terapia anti-neoplastica. Tra tutti i tumori, il glioblastoma multiforme (GBM) sembra essere particolarmente indicato alla sperimentazione di tali inibitori, considerato che il GBM ha un alto indice di resistenza alla chemioterapia di routine costituita dal temozolomide e che le forme di GBM a stadio più elevato over-esprimono la chinesina Eg5. Il nostro gruppo ha recentemente sintetizzato una vasta libreria di inibitori della chinesina Eg5, pertanto sarà selezionata la molecola con la più alta attività anti-proliferativa dimostrata sia in line cellulari di GBM che in colture primarie stabilizzate nel nostro laboratorio da pazienti con GBM. Una volta selezionato l'inibitore con maggiore efficienza anti-proliferativa, i suoi effetti saranno confrontati a quelli del temozolomide, ed ricercati eventuali effetti di sinergismo dei due farmaci. Sarà inoltre analizzata l'eventuale capacità di indurre apoptosi e di revertire il fenotipo invasivo nelle cellule di GBM. Inoltre, considerato che alla base dello sviluppo della resistenza al temozolomide c'è anche la up-regolazione della proteina anti-apoptotica survivina in cellule di GBM, si valuterà l'eventuale regolazione della proteina da parte dell'inibitore di Eg5 con l'ipotesi che, qualora l'up-regolazione della survivina determini un controllo negativo negli effetti anti-tumorali, una inibizione forzata della proteina, possa ripristinare la responsività alla terapia.