La tensione degli ordinamenti stranieri alla semplificazione dei modelli processuali e alla degiurisdizionalizzazione e l'esigenza di offrire soluzioni effettive al problema dell'ingorgo della giustizia hanno ispirato le recenti riforme in materia di giustizia civile. Il legislatore italiano ha fornito una risposta all'esigenza di decongestionare il contenzioso e a quella di garantire il rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo, avvicinando la tutela dichiarativa a quella esecutiva e ciò attraverso l'adozione di modelli sommari di cognizione, contraddistinti dalla semplificazione delle forme dell'istruzione probatoria e atti a consentire una più rapida formazione del titolo esecutivo, e attraverso lo sviluppo e la rivalutazione di metodi alternativi di composizione delle liti (quali, rispettivamente, la negoziazione assistita e la mediazione-conciliazione, l'arbitrato, gli accertamenti tecnici con funzione conciliativa della lite), anch'essi strumentali alla celere formazione di un titolo esecutivo sulla base del quale possa essere promossa l'azione esecutiva.
In questo panorama di riforme si inserisce la ricerca oggetto del presente progetto, che mira, in un primo momento i) ad indagare gli effetti prodotti, sull'attuale conformazione del titolo esecutivo, dalle citate riforme, ii) ad individuare i problemi posti dal rapporto tra tutele giurisdizionali sommarie e tutele non giurisdizionali, da un lato, e nuovi modelli di titoli esecutivi, dall'altro, iii) ad illustrare le ragioni dell'esistenza di tali problemi e iv) a sistematizzare le posizioni frammentariamente assunte di volta in volta dalla dottrina e dalla giurisprudenza; in un secondo momento, la ricerca si prefigge di fornire i) una ricostruzione sistematica del medesimo rapporto e ii) di proporre una soluzione coerente al tema delle tutele sommarie giurisdizionali e quelle non giurisdizionali, con particolare riguardo alla prospettiva del titolo esecutivo.