Il patrimonio edilizio italiano, soprattutto quello edificato prima del 1973 che ne costituisce il 55%, presenta caratteristiche ben lontane dagli standard attuali richiesti, in ragione delle tecniche di costruzione impiegate, dei materiali, della scarsa manutenzione e dell¿assenza di normative, italiane e comunitarie, che al momento della costruzione imponessero vincoli in materia di sicurezza sismica e di prestazione energetica e ambientale. Si registrano quindi criticità che comportano per gli utenti minore confort, maggiori spese gestionali per il raffrescamento e/o riscaldamento, intollerabili livelli di inquinamento ambientale.
Nell¿esigenza di un rinnovamento profondo e di un adeguamento agli standard attuali, essendo il tasso di rinnovo edilizio piuttosto basso, intervenire sul patrimonio edilizio esistente, con una stretta integrazione della componente edilizia, impiantistica e domotica, può portare oggettivi vantaggi economici, sociali ed ambientali, nella direzione tracciata dalle direttive U.E. e con l'obiettivo di rispettare gli impegni comunitari del 2020 e del 2030.
In tale contesto, la ricerca che si propone, nel focalizzare l¿interesse sul periodo 1900-1973 che rappresenta circa un terzo del patrimonio edilizio esistente, punta ad elaborare Linee Guida marcatamente operative, da porre a disposizione di una committenza pubblica per elaborare studi di fattibilità tecnico-economica in termini di rapporto costi/benefici, progettare e appaltare interventi di riqualificazione, adeguamento normativo e sostenibilità energetico-ambientale; tali Linee Guida avranno la caratteristica di essere "agili" nell'utilizzo in quanto elaborate in ambiente virtuale utilizzando strumenti digitali quali il BIM e le sue specifiche declinazioni Energy (EBIM) ed Heritage (HBIM).
Si procederà all'applicazione delle Linee Guida a dei casi di studio selezionati a campione fra gli edifici della Sapienza costruiti nello stesso periodo.