I paesaggi dell'archeologia sono un patrimonio da valorizzare e una preziosa risorsa per il progetto di architettura contemporanea in rapporto con l'antico. In questo senso la proposta di ricerca vuole indagare il dialogo con la storia di dieci architetti del XX secolo attraverso lo studio iconografico dei loro disegni e del linguaggio delle loro opere per evidenziare la centralità del progetto di architettura in contesti archeologici. Dalla comprensione delle forme della storia, esplorate attraverso il disegno, gli architetti sono giunti ad esprimere con maggiore chiarezza i principi fondamentali della loro ricerca progettuale, precisandone i contorni e orientando le figure del progetto. Il disegno come esplorazione conoscitiva dei contesti archeologici diviene lo strumento primario dell'architetto nell'elaborazione del progetto contemporaneo, in cui egli misura e disciplina le figure del nuovo grazie alla sua capacità di saper leggere le compagini stratificate e complesse dell'antico, nella prospettiva di rimetterle nelle dinamiche della città contemporanea; con il disegno l'architetto è in grado di esprimere una rinnovata visione d'insieme degli assetti spaziali dei paesaggi dell'archeologia per approfondire la complessità delle nuove configurazioni, fino alla scala del dettaglio. La ricognizione dei documenti mediante la ricerca di archivio costituisce una prima fase del lavoro di ricerca, i cui esiti saranno l'oggetto di una mostra itinerante dei disegni degli architetti proposti nelle sedi di Roma, Napoli, Atene e Coimbra. La mostra ha infatti come obiettivo quello di rafforzare la visibilità di Sapienza come istituzione di eccellenza nell'ambito dell'archeologia e dell'architettura e come punto di riferimento per una serie di iniziative che mirano a costruire una sinergia su questi temi nell'ambito della didattica e della ricerca con l'Università di Atene, l'Università di Coimbra e l'Università Federico II di Napoli.