Diversi fattori predittivi di declino cognitivo in pazienti con Malattia di Parkinson sono stati indagati negli ultimi anni in studi genetici, di neuroimaging e neurofisiologici. Nessuno dei singoli biomarcatori proposti si è tuttavia dimostrato, sino ad ora, indicatore affidabile di rischio e progressione del deterioramento cognitivo in questa malattia. Scopo di questo studio è l'individuazione e il monitoraggio prospettico longitudinale di biomarcatori multimodali predittivi di declino cognitivo in una coorte di 140 pazienti con diagnosi clinica di Malattia di Parkinson. In particolare, verrà effettuata l'analisi delle varianti geniche di MAPT (proteina tau associata ai microtubuli), COMT (Catecol-O-metiltransferasi) e DAT (trasportatore della dopamina), che si sono ipotizzate associate a disfunzione di specifiche funzioni cognitive in alcune patologie neurodegenerative. Allo studio clinico e genetico-molecolare sarà associata una contestuale valutazione neuropsicofisiologica, mediante registrazione di potenziali evocati evento-correlati (Event-Related Potentials - ERPs). Tali potenziali endogeni, elicitati in tempo reale durante specifici paradigmi sperimentali e acquisiti mediante registrazione EEGrafica, sono ritenuti indicatori della funzionalità di selettive funzioni associative, rappresentando un raffinato strumento per lo studio di deficit cognitivi subclinici. L'associazione tra determinanti clinici, genotipo e assetto neuropsicofisiologico sarà testata per definire un modello predittivo di demenza in corso di Malattia di Parkinson.