Caratterizzazione precoce del rischio di epatocarcinoma HCV correlato mediante il profilo metabolomico urinario

Anno
2017
Proponente Gloria Taliani - Professore Ordinario
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Caterina Pasquazzi Componenti il gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
Elisa Biliotti borsista di studio Medicina Clinica Altro personale Sapienza o esterni
Rozenn Esvan specializzanda Medicina Clinica Altro personale Sapienza o esterni
Donatella Palazzo dottoranda Medicina Clinica Altro personale Sapienza o esterni
Paola Perinelli borsista di studio Medicina Clinica Altro personale Sapienza o esterni
Paola Maida borsista di studio Medicina Clinica Altro personale Sapienza o esterni
Giorgio Capuani ricercatore Chimica Altro personale Sapienza o esterni
Abstract

I soggetti con cirrosi epatica HCV correlata sono a rischio di sviluppare un epatocarcinoma (HCC) con un incidenza annua pari al 3-5%. Recentemente la terapia dell'infezione da HCV è cambiata radicalmente. L'introduzione di farmaci ad azione antivirale diretta (DAA) ha permesso di ottenere una risposta virologica sostenuta (SVR) in oltre il 90% dei soggetti trattati con un ottimo profilo di tollerabilità anche nel paziente con epatopatia avanzata. Nonostante il conseguimento della SVR, il paziente cirrotico trattato con DAA è un soggetto a rischio di sviluppare un HCC, con un incidenza molto variabile a seconda degli studi considerati. Nel soggetto con cirrosi epatica non esistono attualmente marcatori biologici sensibili e specifici per la diagnosi precoce di HCC. L'esame strumentale utilizzato per lo screening dell'HCC è l'ecografia epatica effettuata ogni sei mesi. L'ecografia, oltre ad essere un esame operatore-dipendente, è un esame di difficile esecuzione dal momento che i noduli di rigenerazione possono mimare neoplasie epatiche nel fegato cirrotico. Esiste pertanto una necessità urgente di identificare marcatori tumorali più accurati e affidabili per una diagnosi precoce di HCC. L'analisi metabolomica ha la potenzialità di identificare nuovi marcatori non invasivi di patologia mediante l'analisi di tutti i metaboliti contenuti in un determinato campione biologico. Il fegato è l'organo centrale dei processi metabolici nell'uomo, dal momento che la maggior parte delle sostanze assorbite dall'intestino passano attraverso quest'organo. Il fegato è pertanto capace di regolare l'espressione dei livelli di numerosi metaboliti, rendendo l'analisi metabolomica un approccio particolarmente interessante ed appropriato per lo studio della patologie epatiche, quali la cirrosi e l'HCC. L'obiettivo del nostro studio è pertanto di definire un profilo metabolomico urinario in grado di predire il rischio di sviluppare un HCC in soggetti cirrotici trattati con DAA.

ERC
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