La ricerca vuole affrontare per la prima volta nel campo della storiografia architettonica dell'Età contemporanea d'Italia il tema dell'organizzazione complessiva militare del Regno dalla sua istituzione nel 1861 fino quasi alla fine della Guerra fredda nel 1980, all'avvio dell'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Ciò è allo scopo di avviare la ricognizione completa sull'attuale territorio nazionale di quanto realizzato in questo lungo periodo, e di valutarne le potenzialità in vista di un suo eventuale recupero e utilizzo in ambiti anche molto diversi da quello d'origine.
Di recente, il tema della dismissione, del recupero e della radicale trasformazione dell'ingente e complesso patrimonio immobiliare e paesaggistico di proprietà del Ministero della Difesa e, per esso, delle quattro Forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri) ha infatti avviato una riflessione importante anche nella comunità scientifica della Storia e del Restauro dell'Architettura in merito allamigliore conoscenza del patrimonio in questione e ai maggiori temi relativi al suo recupero e alla trasformazione, fino a ora mai affrontati in Italia in maniera sistematica e a vasta scala.
La ricerca sarà eseguita lavorando per la prima volta in contemporanea negli archivi militari dell'Istituto storico e di cultura dell'Arma del Genio dell'Esercito, e degli Uffici storici di Esercito, Marina Militare, Aeronautica, Carabinieri e del Corpo nazionale del Vigili del Fuoco.
Scopo ultimo del lavoro sarà lo studio sistematico (nei limiti di quanto divulgabile) di tutto ciò che è stato realizzato in occasione dei vari Piani generali di difesa dello Stato (fortificazioni, caserme, porti, basi navali, aeroporti, aree addestrative, poligoni, infrastrutture viarie, ecc.), lungo l'intero lasso temporale dalle guerre di indipendenza della seconda metà del XIX secolo, alla prima e alla seconda guerra mondiale nella prima metà del XX, alle conseguenze di quest'ultima durante la successiva guerra fredda.