Il quadro normativo relativo alla figura del comandante di nave, coincidente essenzialmente con la disciplina del codice della navigazione, impone oggi una attenta e approfondita riflessione sul comandante di nave da crociera. Le navi da crociera costituiscono, come è noto, vere e proprie città naviganti di diverse migliaia di persone. Si evidenzia che tutte le navi da crociera di ultima generazione hanno una lunghezza media superiore ai 300 metri e una capienza media a bordo di 5/6.000 persone. Queste navi, destinate appunto all'esecuzione della crociera, fattispecie contrattuale propria del turismo - tanto da trovare riscontro nella disciplina del contratti del turismo organizzato - nonostante il loro gigantismo, sono comunque in grado di manovrare con inaspettata agilità tanto che viene loro consentito di impegnare tratti di mare antistanti città e località a spiccata vocazione turistica che presentano situazioni impegnative di traffico marittimo (commerciale e non), esponendo la spedizione e colui che ne è a capo (il comandante) ad un aumento sensibile dei rischi. In considerazione di ciò è evidente come i doveri e i compiti del comandante di nave da crociera, specialmente quale capo della comunità viaggiante, si moltiplichino in maniera esponenziale, facendo gravare su una sola persona fisica un carico di responsabilità davvero esorbitante, che rischia di depotenziare ed inficiare l'efficacia di questa essenziale figura di bordo pur conservando inalterati il peso delle diverse responsabilità che al medesimo sono riconducibili. Pertanto, la inadeguatezza del sistema normativo rispetto allo sviluppo del fenomeno ed al dilatarsi delle competenze, dei compiti e delle responsabilità attribuite al comandante di tal genere di navi rappresenta il punto di partenza della ricerca che si propone l'obiettivo di giungere alla formulazione di una proposta normativa che sia in grado di superare le attuali criticità.