Identificazione precoce di fattori indicativi di ascessi o flemmoni odontogeni, prevenzione ed ottimizzazione della gestione di essi.
Componente | Categoria |
---|---|
Simonetta Masieri | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Francesca Romana Federici Stanganelli | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Massimo Galli | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Carlo Cavaliere | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Recentemente si è registrato un numero sempre più alto di accessi in pronto soccorso per ascessi e flemmoni cervico-craniali di natura odontogena. La popolazione italiana in questo periodo storico sta rinunciando alle terapie odontoiatriche ritenendole superflue, inevitabilmente esponendosi maggiormente a rischio di carie e parodontite. La distruzione del tessuto dentario e la malattia parodontale forniscono un tramite di comunicazione tra il microbiota del cavo orale e i tessuti profondi del distretto craniofacciale, favorendone la colonizzazione. Note le condizioni di sovraffollamento degli ospedali romani e nota l'affluenza al DEA del Policlinico Umberto I, lo scopo di questa ricerca è quello di studiare le caratteristiche della flora patogena, della saliva e del sangue dei pazienti affetti e confrontarla con altri gruppi controllo: uno rappresentato da pazienti sani che non hanno mai avuto episodi ascessuali e carie, uno rappresentato invece da soggetti che hanno carie ma non hanno avuto alcun episodio asessuale. Il fine è quello di individuare una o più caratteristiche che accomunano e predispongono alla malattia in esame. Quindi l'obiettivo è di fornire gli strumenti (diagnostic pack) in ambito di screening, prevenzione e terapia per diminuire l'afflusso dei pazienti in pronto soccorso; ove non sia possibile gestire la patologia in ambito domiciliare, si cerca di creare uno schema diagnostico e terapeutico attuabile sin dal primo accesso dal medico-chirurgo d'urgenza, evitando così lunghe permanenze in pronto soccorso ed eventuale ricovero, indirizzando direttamente il paziente nel reparto di competenza o dimettendolo con una terapia domiciliare mirata. E' da sottolineare come la prevenzione sia la principale arma per abbattere i costi di ricovero e del conseguente trattamento chirurgico di una patologia comunque predicibile e curabile.