La questione nucleare nell'Italia del dopoguerra: cultura e società di fronte all'energia atomica (1945-1962)
La questione nucleare come chiave interpretativa non solo della storia delle relazioni internazionali e della storia militare, ma anche della storia sociale e culturale, sta compiendo in Italia un deciso progresso . Un nuovo interesse ha posto al centro del dibattito scientifico l'importanza del tema nucleare per la comprensione della storia italiana nella seconda metà del Novecento. Aspetti centrali come il peso dell'ideologia della Guerra fredda, l'affermazione della società consumistica e la definitiva "modernizzazione" dei modi di vivere e di rappresentarsi, le vicende dei movimenti di protesta e per la pace, il delinearsi della questione energetica si incontrano, infatti, con il nodo nucleare e con il binomio paura/fascinazione per l'atomo. L'energia atomica, con i suoi simboli e le sue rappresentazioni mediatiche, si qualifica come un fattore importante per comprendere l'evoluzione politica, sociale e culturale di un paese "di confine" come l'Italia nel passaggio dagli anni della ricostruzione a quelli del boom economico e dell'affermazione di nuovi progetti governativi fondati su una prospettiva progressista ed includente: il centro-sinistra. Questa ricerca si propone di ricostruire, all'interno del dibattito storiografico internazionale, il confronto fra la società italiana e il "dilemma" nucleare tra il 1945 e il 1962, per verificare che peso ebbero nella definizione di un immaginario pubblico sul tema, da un lato, la paura della distruzione atomica e, dall'altro, l'utopia di un benessere legato alla nuova scienza nucleare. Si cercherà, altresì, di individuare in questo periodo ricco di implicazioni storiche, politiche e sociali le tracce di topoi tematici e iconografici sulla tecnologia nucleare che possano aver influenzato l'opinione pubblica italiana nel corso della Guerra Fredda fino ai giorni nostri.