Microchirurgia preventiva post linfadenectomia ascellare e inguinale in pazienti a rischio di linfedema.
Componente | Categoria |
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Federico Lo Torto | Tutor di riferimento |
L¿ostruzione o disfunzione del sistema linfatico loco-regionale può comportare l¿insorgenza di una patologia cronica e progressiva, il linfedema. Ciò rappresenta una complicanza frequente post dissezione linfatica ascellare o inguinale, nei pazienti affetti da tumore della mammella o melanoma maligno. L¿insorgenza di linfedema a livello degli arti superiori o inferiori, comporta un considerevole decremento della qualità di vita del paziente, dovuto a problematiche funzionali e cosmetiche, oltre a varie altre affezioni quali erisipela e discrasie cutanee come la papillomatosis cutis linfostatica. Terapie fisiche come bendaggi specifici e massaggi linfodrenanti sono considerati la prima linea di trattamento del linfedema degli arti, a cui seguono trattamenti microchirurgici come le anastomosi linfatico-venose o i transfer linfonodali. Nonostante la possibilità di esecuzione di tali procedure, difficilmente si ottiene una risoluzione a lungo termine della patologia.
Recenti studi hanno individuato i possibili fattori paziente-correlati, tumore-correlati e trattamento-correlati, associati al rischio di sviluppo di linfedema iatrogeno degli arti post-linfadenectomia ascellare o inguinale. Avendo a disposizione tali fattori di rischio da poter considerare, vogliamo proporre un progetto di sviluppo di un protocollo di individuazione dei pazienti a rischio di sviluppo di linfedema degli arti, conseguente a dissezione linfatica ascellare e/o inguinale durante il trattamento chirurgico del tumore della mammella o del melanoma maligno. Lo studio prevede l¿identificazione dei pazienti ad alto e medio rischio di sviluppo di linfedema, in cui proponiamo la possibilità di attuare un intervento microchirurgico di anastomosi linfatico-venose immediatamente dopo la dissezione linfatica, in un unico tempo chirurgico.