Il reference invisibile. La ‘fotografia sociale’ come traccia per la storia delle biblioteche
L’articolo presenta i presupposti e la metodologia di uno studio che, secondo un approccio fenomenologico, mira a raccontare
la funzione sociale delle biblioteche in Italia attraverso le “tracce” lasciate dalle immagini fotografiche. In particolare qui
l’oggetto della ricerca e della riflessione è il reference service. Il primo paragrafo è dedicato a esplicitare cosa si intende in
questo studio per “fotografia sociale”, utilizzata come “traccia”, ovvero come elemento che registra, diagnostica e informa
sulla presenza. Il secondo paragrafo delinea un identikit del reference service a partire dalla puntualità della definizione
di Shiyali R. Ranganathan e dall’incertezza semantica che questa espressione assume nel nostro paese. Incertezza dovuta
all’assenza di una traduzione nella nostra lingua che richiami immediatamente del reference la natura di servizio essenziale
della biblioteca e che è strettamente legata alla storia che questo servizio ha avuto nel nostro paese. Il terzo paragrafo
propone un viaggio, veloce e intermittente, attraverso alcuni dei più prestigiosi archivi fotografici “generalisti” italiani,
attraverso alcune delle principali riviste del nostro settore e attraverso la rete (i social network site in particolare) per
osservare la rappresentazione del servizio di reference in Italia.