La lingua emigrata. Ebrei tedescofoni in Israele: studi linguistici e narratologici

06 Curatela
Koesters Gensini Sabine E., Ponzi Maria Francesca

La “lingua emigrata” di cui si tratta in questo libro è la lingua di una parte significativa ma poco nota della comunità linguistica tedesca, gli Jeckes.
Con questo termine, dall’etimo incerto, si intendono gli ebrei provenienti dalla Germania nazionalsocialista che, spesso dopo lunghi viaggi e soggiorni temporanei in altri paesi (tra cui anche l’Italia), arrivarono in Palestina durante gli anni Trenta. Si tratta di circa sessantamila persone che hanno portato con sé la lingua e la cultura tedesca dell’epoca di Weimar, con le quali, attraverso gli anni e le generazioni, hanno mantenuto un legame strettissimo. Per lasciare una diretta testimonianza delle proprie esperienze di vita, un ampio gruppo di Jeckes, nonostante comprensibili difficoltà, ha raccontato la sua storia in forma di narrazioni autobiografiche, successivamente raccolte e rese pubblicamente accessibili nel cosiddetto Israelkorpus.
In questo libro Anne Betten, Veronica D’Alesio, Sabine E. Koesters Gensini, Simona Leonardi, Barbara Nocerito, Rita Luppi, Maria Francesca Ponzi e Eva Maria Thüne, otto studiose di linguistica (tedesca) appartenenti a diverse generazioni, analizzano queste interviste con l’intenzione di far conoscere anche al lettore italiano la vita e la lingua di questa comunità, restituendo così una parte importante della storia non solo linguistica della cultura tedescofona

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