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Il saggio si propone di fornire un primo approccio allo studio delle danze contenute nelle commedie per musica napoletane di tardo Settecento. Così come quello della lezione di canto, anche il topos della danza (intesa come balletto di uno o più personaggi oppure nell'accezione di lezione di danza) era tra i più frequentemente impiegati nella drammaturgia comica d'ancien régime. A partire dall'analisi musicale di alcuni balli diegetici contenuti in titoli significativi tra quelli suddetti, lo studio legge l'elemento coreutico in un'ottica culturale, intendendo la danza quale strumento espressivo funzionale a dipingere alcuni dei cambiamenti radicali cui le società europee e quella partenopea in particolare andarono incontro negli ultimi trent'anni del secolo: l'amministrazione del tempo da dedicare alle attività ludiche o all'educazione della prole da parte di famiglie aristocratiche e borghesi, l'appropriazione, da parte di queste ultime, di modelli comportamentali propri, fino a pochi decenni prima, delle sole elites nobiliari.