Ovidio e la cultura europea. Interpretazioni e riscritture dal secondo dopoguerra al bimillenario della morte (1945-2017)
Nell’anno in cui si celebrano il bimillenario della morte di Ovidio e il 60° anniversario dei Trattati di Roma, questo libro propone un’analisi dei diversi modi nei quali la cultura europea dal secondo dopoguerra ad oggi ha interpretato la figura e l’opera di Ovidio, con particolare riferimento a quei nuclei tematici e a quelle istanze formali che trovano maggiore risonanza in alcuni aspetti caratteristici del pensiero e della sensibilità contemporanea, e con l’obiettivo di dare un contributo, in un momento di grave crisi del progetto di maggiore integrazione tra i Paesi membri dell’Unione, alla comprensione di un elemento non certo secondario dell’identità culturale europea: il suo rispecchiarsi nelle opere del poeta antico che più di ogni altro ha saputo anticipare e farsi idealmente interprete del «nuovo mondo» destinato a sorgere dall’unione delle due grandi radici fondative – greco-latina ed ebraico-cristiana – di quella che nei secoli successivi sarebbe divenuta la cultura degli europei; e che allo stesso tempo continua ad offrire occasioni di confronto e di rispecchiamento anche in relazione ad alcuni degli aspetti più rilevanti – dall’«incertezza» caratteristica della «modernità liquida» allo «spaesamento» proprio della «condizione postmoderna» – della nostra epoca.