Ovidio

Nuove considerazioni su Ovidio e le Rime di Dante

Il contributo si propone di riesaminare il rapporto tra il codice amoroso ovidiano (Amores, Heroides,
Ars Amandi, Remedia Amoris) e quello cortese e stilnovista, in particolare dantesco, analisi fino a ora
affidata soltanto a tracce sparse nei commenti al testo oppure a studi più globali sull’influenza
esercitata da Ovidio sulla letteratura medievale, che non hanno permesso un approfondimento più
particolare. Ai casi già noti saranno affiancate nuove segnalazioni, nel tentativo di inquadrare in un

Le Metamorfosi di Ovidio come poema dell’«indistinzione», dell’«illusione» e dell’«incertezza»

In questo articolo sono esaminati tre momenti particolarmente significativi della critica ovidiana contemporanea: Gli indistinti confini (1979) e le Lezioni americane (1988) di Italo Calvino, Narciso e Pigmalione (1983) di Gianpiero Rosati e Con Ovidio (2017) di Nicola Gardini.

Metamorfosi del mito di Deucalione e Pirra nella “nuova età ovidiana”

Il contributo prende in esame alcune riprese del mito di Deucalione e Pirra nelle riscritture delle Metamorfosi di questi ultimi anni, coincidenti con quella che è stata definita la «nuova età ovidiana»: nella poesia Deucalion and Pyrrha di Christopher Reid nella raccolta After Ovid (1994) la narrazione in pochi versi dell’episodio che in Ovidio ne occupa diverse decine suggerisce, di per sé, la scelta di poetica che è alla base dell’intera raccolta e di quasi tutte le riscritture contemporanee delle Metamorfosi, che propongono una versione ‘frammentaria’ e (volutamente) disorganica del poe

I Fasti in esilio

Partendo dalla disamina della bibliografia esistente, si riprende la questione lungamente dibattuta della revisione dei Fasti da parte di Ovidio durante l’esilio, ridiscutendo il problema della cronologia.

Iucundus nominis error (Ov. Ars 3, 729). Procri rustica puella nell’Ars amatoria

Alla fine del terzo libro dell’Ars, Ovidio esorta le cultae lettrici a non dare spazio al sentimento della gelosia, estraneo all’adulterino mondo dell’elegia erotica, e introduce il mito dell’amore infelice di Cefalo e Procri (3, 683-746), exemplum ‘serio’ (non leve) delle nefaste conseguenze di un atteggiamento non moderato in amore.

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