Niemeyer e la trasformazione di un'area abbandonata: Il campus universitario di Costantine, Algeria 1968-1972
Alla metà degli anni Sessanta, quando lo studio dove lavora viene vandalizzato, la sede della rivista che coordina è distrutta, i progetti che propone rifiutati, Niemeyer è costretto a lasciare il Brasile. Si trasferisce a Parigi, dove inizia una nuova vita professionale: apre un ufficio sugli Champs-Élysées, riceve nuovi incarichi e realizza la Sede del Partito Comunista a Parigi, la Casa della Cultura a Le Havre, la Borsa del Lavoro a Bobigny e la Sede dell’Humanité a Saint Denis. Lavora anche in Algeria: qui riceve da Houari Boumédiènne, Presidente della Repubblica, l’incarico di progettare la nuova Università di Costantine, secondo un programma che prevede la costruzione di circa quaranta edifici. In coerenza con le precedenti proposte per i complessi universitari di Brasilia, Haifa e Cuiabà, Niemeyer riduce drasticamente il numero delle strutture; le sue idee lo portano infatti a ritenere che l’efficienza di un campus possa essere garantita solo dalla centralizzazione dei volumi e dalla flessibilità funzionale, e che gli impianti monoblocco siano da preferire alla tradizionale impostazione a edifici multipli. Questa soluzione si presenta inoltre più economica sotto il profilo dei costi di costruzione, manutenzione e gestione, e più convincente dal punto di vista pedagogico e didattico, favorendo l’integrazione tra gli studenti e lo scambio delle esperienze e dei saperi.