trasformazione

Intorno all’acropoli. Proposta di recupero dell’area Faul a Viterbo

Il progetto riguarda una parte della città di Viterbo, in cui ciò che è rimasto immutato per secoli si confronta direttamente con le trasformazioni più recenti: da una parte l’acropoli del colle del Duomo - immagine primigenia dell’incontro tra opera umana e geografia - e dall’altra la valle Faul, caratterizzata dal transito veicolare e dalle nuove forme di accessibilità.

L’infinito raccolto. Paesaggio come opera aperta

Nel suo testo “Estetica. Teoria della formatività” Luigi Pareyson sostiene a proposito dell’opera d’arte che “la sua totalità risulta da una conclusione, e quindi esige di essere considerata non come la chiusura di una realtà statica e immobile, ma come l’apertura di un infinito che s’è fatto intero raccogliendosi in una forma”. Per Pareyson dunque un’opera aperta è un testo che permette interpretazioni differenti da parte del fruitore e si rende quindi disponibile a multiple letture e appropriazioni da parte di chi ne fa esperienza.

Pratiche di riciclo tra ecologia e rigenerazione

Riattivare l'architettura, la città e il paesaggio attraverso un processo ciclico di risignificazione dell'esistente rappresenta una sfida sempre più attuale del progetto contemporaneo. Rispetto alle categorie del recupero e della riqualificazione il principio del riciclo si fonda sull'utilizzare la "materia" del degrado e dello scarto per conferirgli un nuovo uso e un nuovo senso, che consideri anche gli aspetti economici, culturali e sociali che il progetto di trasformazione genera.

Visioni della linea di costa

L’area di intervento generale del progetto coincide con la cosiddetta “Coda della Cometa” ovvero con quel territorio di Roma che si estende tra il Raccordo Anulare e il mare. In particolare il progetto affronta il tema della trasformazione di una vasta area compresa tra Fiumicino/Porto, Isola Sacra e la linea di costa che da Ostia arriva fino alle spiagge di Castelfusano e Castelporziano.

Ecologia dell'abitare. Le atmosfere del quotidiano nell'esperienza urbana contemporanea

Questo contributo indaga il tema delle atmosfere in relazione allo spazio urbano. Si intende qui individuare una chiave di lettura per poter definire nuovi strumenti teorici e critici utili allo studio e al progetto della città contemporanea. Partendo dalla definizione di ecologia fornita da Lawrence Slobodkin nel 1961, si tenta di comprendere in che modo si strutturino le interazioni tra le comunità urbane e i propri habitat.

L’architettura del Teatro ed il Patrimonio: un progetto di trasformazione. La costruzione

Il contributo indaga il rapporto tra i saperi 'altri', strettamente connessi al tema specialistico del teatro, e le discipline dell'Architettura attraverso l'esperienza di trasformazione del teatro sperimentale ‘Sala Assoli’, nata come occasione di riconfigurazione e adeguamento funzionale ed impiantistico. L’occasione progettuale verifica, in ultima analisi, la capacità chiarificatrice che risiede negli elementi permanenti e stabili dello specifico patrimonio architettonico, agendo poi attraverso una serie di operazioni che coinvolgono soprattutto gli aspetti tecnici della fabbrica.

Trasformazione dell’abitazione di Valentino Zeichen in una casa della poesia al Borghetto Flaminio di Roma

Il progetto si colloca nel Borghetto Flaminio lungo un asse trasversale alla via Flaminia, e cerca di mettere in relazione il Tevere con la parte a valle dei colli Parioli e della villa Strohl-Fern. Il tentativo è stato quello di cogliere le caratteristiche morfologiche di questa zona e quindi l’immediata vicinanza alle pendici di questo colle, per costruire una casa della poesia che valorizzi la posizione ed instauri delle relazioni con il contesto, evocando la memoria del poeta Valentino Zeichen.

Cura e differenza. Ripensare l'etica

L’etica della cura è riconosciuta come uno dei più interessanti contributi del pensiero femminista alla riflessione morale, ed anche come un interessante paradigma morale in sé: la diversa visione della morale che questo approccio offre ha avuto infatti un impatto importante sulla riflessione filosofica sulla morale, come anche sulla vita quotidiana di molte persone, poiché ha permesso di riguadagnare o illuminare il valore – morale appunto – di una serie di pratiche, atteggiamenti e gesti diffusi; ha permesso, cioè, di portare a visibilità e di dare un significato a una serie di tratti del

Niemeyer e la trasformazione di un'area abbandonata: Il campus universitario di Costantine, Algeria 1968-1972

Alla metà degli anni Sessanta, quando lo studio dove lavora viene vandalizzato, la sede della rivista che coordina è distrutta, i progetti che propone rifiutati, Niemeyer è costretto a lasciare il Brasile. Si trasferisce a Parigi, dove inizia una nuova vita professionale: apre un ufficio sugli Champs-Élysées, riceve nuovi incarichi e realizza la Sede del Partito Comunista a Parigi, la Casa della Cultura a Le Havre, la Borsa del Lavoro a Bobigny e la Sede dell’Humanité a Saint Denis.

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