Alcune considerazioni sulla responsabilità degli intermediari digitali, e particolarmente dei social network provider, per i contenuti prodotti dagli utenti

01 Pubblicazione su rivista
Allegri M. R.
ISSN: 0390-0975

Il saggio, prendendo spunto da alcuni casi giudiziari americani riguardanti le eventuali responsabilità civili dei social media – soprattutto Twitter – per aver favorito la diffusione del terrorismo internazionale di matrice islamica, mette in luce le differenze fra la disciplina americana relativa all’irresponsabilità dei publisher per i contenuti prodotti da terzi e quella europea, che invece considera l’editore responsabile di quanto pubblicato proprio in virtù della sua posizione, soprattutto se i contenuti pubblicati sono tali da incitare all’odio e alla violenza. Alla luce della progressiva trasformazione del ruolo dei social network e delle sinergie fra i social network e l’editoria tradizionale, si considera la possibilità che agli intermediari digitali possa essere applicata la disciplina prevista per l’editoria, anche da punto di vista dell’attribuzione di responsabilità. Infine, si esaminano i suggerimenti della Commissione europea per coinvolgere i provider nella lotta alla diffusione dei contenuti illeciti attraverso Internet, senza però dare luogo a forme di censura preventiva, che limiterebbe la libertà di espressione individuale.

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