Precarietà professionale, incapacità di aspirare, nuove diseguaglianze. Le "vite rinviate" dei giovani Neet
Scriveva Luciano Gallino in Vite rinviate (2014) come il maggior costo umano della flessibilità – intesa come “filiazione diretta della finanziarizzazione dell'intera economia” – possa essere riassunto nell'idea di precarietà. Quest'ultima implica una condizione di insicurezza, oggettiva e soggettiva, che con il tempo “finisce per investire e modificare anche la mente, l'interiorità della persona”, la quale giunge a percepire se stessa in modo diverso dagli altri. Ne deriva la limitata, se non nulla, possibilità di formulare previsioni e progetti riguardo il proprio futuro professionale, ma spesso anche esistenziale e familiare, unitamente al sentimento “che la propria vita, il proprio destino, il futuro subiscano quotidianamente l'impatto di fattori puramente contingenti”, del tutto indipendenti dal modo in cui il soggetto agisce . D'altro canto, la maggior parte dei lavori flessibili propri dell'attuale ambito produttivo e lavorativo non consente di accumulare alcuna significativa esperienza professionale, trasferibile da un contesto all'altro, né di costruire per l'individuo una carriera o una stabile identità lavorativa. Né, per riconquistare il controllo della propria vita, è di alcun aiuto affidarsi ad altri: “Sotto questo aspetto, la precarietà delle vite flessibili è un efficace alimento dell'antipolitica, dell'astensionismo elettorale, della resa all'esistente” .
Tali considerazioni si applicano particolarmente al caso dei Neet (Not in Employment, Education or Training), acronimo sempre più ricorrente nel discorso statistico, sociologico e mediatico, volto a designare un universo giovanile dai 15 ai 29 anni che non studia, non lavora e non è impegnato in percorsi di apprendimento. Si tratta di un indicatore particolarmente rilevante, dunque, nella misura in cui consente di evidenziare quanti giovani non stanno investendo sul proprio capitale umano in termini di formazione o sviluppo di competenze professionali.