Il diritto alle ferie nella disciplina europea

01 Pubblicazione su rivista
Orlandi Maurizio
ISSN: 1129-2113

L’articolo affronta le questioni della portata e dell’estensione di un diritto irrinunciabile del lavoratore europeo: quello alle ferie annuali. In effetti tale diritto viene affermato in maniera perentoria nella «Carta europea dei diritti fondamentali», all’art. 31, e nella Direttiva 2003/88, all’art. 7, norme che sono state considerate enunciare «un principio particolarmente importante del diritto sociale dell’Unione», ma che essendo state formulate in maniera sintetica hanno potuto essere precisate solamente attraverso un copioso numero di sentenze interpretative della Corte.
In effetti è solo grazie alla giurisprudenza della Corte che si è potuto individuare con chiarezza quali fossero i periodi di lavoro da conteggiare ai fini della maturazione del diritto, ed in particolare che in tali periodi vi dovessero rientrare quelli durante i quali il lavoratore ha usufruito di congedi per malattia o per maternità (ma non i congedi parentali). L’articolo evidenzia che invece non possono essere conteggiati tra i periodi da conteggiare ai fini della maturazione del diritto alle ferie i periodi di tempo di ‘non lavoro’ che siano dipendenti da motivazioni strutturali, prevedibili o volontarie.
L’articolo affronta infine i temi della corretta quantificazione dell’indennità finanziaria che il lavoratore ha diritto a percepire durante il periodo di ferie e quali siano gli effetti che la normativa europea può produrre sul diritto interno.

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