Il pensiero di Alfredo de Marsico nel dibattito dottrinale del ‘900
Alfredo De Marsico fu insigne docente di diritto penale e processuale penale in varie Università d’Italia (da ultimo presso la Sapienza di Roma dove subentrò ad Arturo Rocco nella cattedra di diritto penale); fu celebre avvocato del foro napoletano (e non solo); fu infaticabile studioso in molte branche del diritto (nella specie penale e processuale penale) come testimonia un’infinità di pubblicazioni lungo un arco di tempo di circa settant’anni.
Eppure, il suo nome rimane legato prevalentemente ad una pagina della nostra storia nazionale; a quando, cioè, il 25 luglio del 1943, fu tra i firmatari di quell’Ordine del giorno “Grandi” con cui il Gran Consiglio del fascismo decretò la fine del regime.
Il presente lavoro si propone, perciò, di portare a conoscenza delle nuove generazioni, sia pure con la dovuta sintesi, l’opera scientifica di un personaggio che, per la mole della produzione, e soprattutto per talune lungimiranti intuizioni, va senza dubbio annoverato tra i maggiori esponenti della nostra dottrina.