I nuovi equilibri tra diritto alla riservatezza e diritto di cronaca nella riformata disciplina delle intercettazioni

01 Pubblicazione su rivista
Giostra Glauco
ISSN: 0557-1391

Sostanzialmente ignorato dal legislatore del 1989, il problema della protezione della riservatezza nel corso del procedimento penale è stato meritoriamente posto al centro della riforma delle intercettazioni, che geneticamente incubano i più gravi rischi per la privacy dei cittadini. Tuttavia, l'intera operazione novellatrice, sin dall'impianto della legge delega, è stata connotata da una preoccupante approssimazione tecnica e, soprattutto, da un'improvvida scelta di fondo. Attraverso un malaccorto assemblaggio delle circolari adottate da molte Procure, si è affidata alla polizia giudiziaria la prima cernita delle intercettazioni, con l'intento di escludere subito quelle irrilevanti, ma con il risultato di consegnarci una procedura in grave deficit di funzionalità. Secondo l'Autore, quindi, o la nuova normativa sarà rispettata e allora il sistema si ingolferà irrimediabilmente, oppure gli uffici inquirenti si daranno regole derogatorie per non inceppare la procedura e allora si tornerà al deprecabile fenomeno del "federalismo giudiziario", cui si voleva porre rimedio

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