La Ricerca e l'innovazione industriale come fattori di una fiscalità di promozione
L’idea di predisporre un piano di interventi legislativi volto a favorire lo sviluppo delle imprese nella direzione della ricerca e
della innovazione tecnologica si è diffuso recentemente in Europa quale strumento per accrescere la competitività del sistema produttivo nel confronto con altri operatori economici internazionali. Le agevolazioni fiscali alla ricerca ed allo sviluppo delle imprese
possono essere considerate come strumenti normativi diretti ad esprimere un orientamento di favore verso le imprese (ed in genere verso il sistema produttivo). Invero, le principali misure agevolative introdotte dal legislatore italiano – e cioè la patent box, il bonus alla ricerca e l’iper-ammortamento – sono idonee a costituire benefici tributari, anche di elevata entità, nei confronti delle imprese che assumono una organizzazione aziendale connotata da innovazione tecnologica e che mostrano una propensione per l’acquisizione di nuove conoscenze nella definizione dei prodotti e/o dei processi produttivi. Va peraltro segnalato che tale indirizzo di favore, espresso
dalle agevolazioni qui esaminate, sembra allinearsi ad una tendenza generale dell’ordinamento fiscale a sostenere il sistema produttivo attraverso una tassazione preferenziale del reddito di impresa. È così espresso evidentemente il convincimento che l’ausilio
al sistema produttivo costituisce una leva dello sviluppo economico del paese in quanto vale a favorire il rilancio della capacità industriale, dell’occupazione ed in definitiva del benessere collettivo.