Pensiero femminista e tecnologie riproduttive. Autodeterminazione, salute, dignità
La riflessione costituzionalistica e comparatistica sulle tecnologie riproduttive è stata polarizzata anche in Italia dalla contrapposizione tra un fronte religioso-conservatore e uno laico-progressista. Questo volume indaga il tema a partire da un altro punto di vista, quello del pensiero femminista, e si chiede se esso abbia influenzato l’interpretazione del diritto costituzionale. Il lavoro evidenzia in primo luogo la molteplicità delle prospettive femministe e il loro differente ingresso nelle esperienze costituzionali considerate (Stati Uniti, Germania e Italia); illustra poi attraverso il metodo comparativo come i principi di autodeterminazione, dignità e il diritto alla salute abbiano assunto in ciascuna cultura costituzionale uno specifico significato. L’autrice mostra i limiti di una prospettiva esclusivamente liberale che enfatizza la libertà di scelta individuale, richiamando l’attenzione sulle più ampie conseguenze sociali, economiche, politiche e culturali di alcune pratiche, tra cui la surrogazione di maternità. Riafferma dunque l’esigenza di una discussione più verace nello spazio pubblico e valorizza i principi di eguaglianza e pari dignità sociale, ai quali è sottesa un’immagine della donna come parte attiva della cittadinanza.