Le sfide dell'antitrust in un'economia che cambia. Note a margine di un convegno

01 Pubblicazione su rivista
Filippelli Marilena
ISSN: 1720-2698

Il dibattito intorno al funzionamento dei mercati digitali, e alla concentrazione di potere di mercato che li connota, è percorso dal diffuso convincimento circa la necessità di rafforzare il controllo antitrust, tanto in ottica preventiva, quanto in ottica successiva. Tuttavia, intorno alla scelta degli strumenti di enforcement antitrust più adeguati al settore tecnologico, si assiste a una evidente contrapposizione di vedute, che finisce per investire anche l’identificazione delle finalità ultime del controllo antitrust. Per un verso riemergono, infatti, posizioni neo-strutturaliste, nel segno del contrasto alla grande impresa in quanto tale e della protezione, anche artificiosa, del pluralismo concorrenziale, e che propugnano il ricorso a una visione “politica” del controllo antitrust, orientato anche al perseguimento di istanze sociali e obiettivi redistributivi. Per altro verso, resiste una visione più moderata del controllo antitrust, che riafferma il valore dell’impostazione metodologica ortodossa (fondata su una rigorosa analisi economica delle condotte), suggerisce coerentemente soluzioni di enforcement volte a sanzionare e prevenire i possibili effetti distorsivi derivanti dall’esercizio di potere economico, e contesta, come vaghe e intrinsecamente incoerenti, le proposte di estensione delle finalità del controllo antitrust.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma