El sueño de la razon produce monstruos. Goya, l’illuminismo e il terrore
Il saggio cerca di ricostruire l'«esperienza dell'accelerazione» che, specialmente dopo gli eventi storici avviati a partire dal 1789, dietro il dispiegamento progressivo dei Lumi della Ragione, lasciava intravedere le ombre inquietanti di quel regno notturno, mostruoso, oscuro, indistinto, caotico e incerto, che lungi dall'esser soltanto un territorio ignoto alla presa cosciente della speculazione razionale, un residuo atavico di paure primordiali e ancestrali, finiva per presentarsi, paradossalmente, come un prodotto stesso degli sviluppi di quell'accecante "illuminazione". E ciò tornando proprio al «doppio registro» della pittura di Goya, l'artista che forse meglio di chiunque altro, in quel momento storico, restituendo una forma visibile all'oscurità notturna e all'ignoto, ha dato un'immagine pittorica precisa delle paure postrivoluzionarie; oppure, potremmo anche dire, un'immagine fantasmagorica e spettrale dei Lumi e delle tenebre, della ragione e il suo"doppio", perché un'immagine ossessiona l'altra nella sua eterogeneità.