Vivere, abitare, condividere

06 Curatela
Argenti Maria, Martin Blas Sergio
ISSN: 0392-8608

Il numero affronta il tema della risposta architettonica alla domanda crescente di nuovi modi di abitare, che
ricominciano laddove la forza propulsiva del Movimento Moderno si era fermata, di fronte al muro della tendenza
individualista e atomizzante del nostro tempo. Riconosciute la distanza e le contraddizioni delle esperienze storiche, è
possibile oggi chiedersi quali siano i nuovi modi in cui può esprimersi la funzione comunque pubblica dell’architettura.
Le condizioni e le domande attuali chiedono nuove risposte, pongono nuove contraddizioni. Nelle ultime decadi,
l’enfasi nella vita quotidiana, nelle differenze, nella diversità irrinunciabile dell’esperienza soggettiva, è servita a
erodere la coscienza politica collettiva connessa a luoghi e spazi dell'abitare insieme. Diversità e libertà individuale
hanno finito con il sovrapporsi e il confondersi con la normalizzazione della disuguaglianza, mentre lo smantellamento
delle politiche pubbliche, compresa in molti Paesi quella relativa all'abitazione, ha aggravato il cronicizzarsi
dell’emergenza abitativa. È in risposta critica a questo contesto che sono apparse, negli ultimi anni, nuove forme del
condividere e abitare insieme, esperienze che cercano di superare le atomizzazioni (in famiglie, in individui isolati e
sempre diversi) e la continuità tra i cicli di lavoro e consumo, ma anche le comunità omogenee, isolate, fondate
sull’esclusione delle differenze. L'idea di vita collettiva, e le forme e spazi collegati al suo futuro, si presentano in
questo quadro come un interessante oggetto di ricerche architettoniche e urbane innovative. Quale evoluzione può immaginarsi nella cultura progettuale e nella capacità di visione di futuro degli architetti? Infine occorre certamente interrogarsi, oggi, sul modo in cui la ridefinizione del concetto stesso di spazio pubblico collettivo condivisibile operata dalla pandemia di inizio 2020 avrà mutato anche il modo di abitare e le esigenze dei cittadini.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma