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Finis terrae: la solitudine dell'architettura. Due case di Ortuzar - Gebauer architects

Ortúzar - Gebauer iniziano a lavorare nell'isola di Chiloé dedicandosi sia al recupero del patrimonio edilizio esistente che a nuove realizzazioni. In particolare lo studio lavora al restauro di antiche case su palafitta la cui tipologia, nata come strategia insediativa auto costruita, si collocava nei luoghi di margine tra le proprietà, al confine tra campagna e costa, spesso a diretto contatto con l’acqua, veniva utilizzata dalle fasce sociali umili che si sostentavano dell’orto retrostante e di un attività legata al mare.

Abitare tra Roma e il mare. Modelli residenziali e culture abitative nel secondo Novecento

Una delle novità più rilevanti nel recente panorama degli studi su Roma contemporanea è l’emergere di un precipuo interesse di ricerca verso quei territori periurbani che dalla metà del Novecento sono stati investiti dagli impetuosi processi di urbanizzazione che hanno ridisegnato il volto della “città eterna” a partire dalla sua proclamazione a capitale d’Italia.

Profili sociali e immagini dell’emergenza sanitaria

Il saggio si concentra prevalentemente su due macro-tematiche: la società del rischio globale nei suoi aspetti complessi e contraddittori evidenziati dalle voci più significative in questo ambito di studi; l’analisi del nuovo abitare, come vulnus individuale e sociale provocato dall’emergenza sanitaria. La comparazione tra normalità e anomalia della vita urbana nell’emergenza sanitaria è oggetto di riflessione approfondita ed è seguita da un’indagine esplorativa di tipo visuale, ancora in corso, sugli spazi sociali nella città di Roma.

Abitare le periferie

Le periferie erano tradizionalmente considerate un luogo geograficamente lontano dal centro e quindi tendenzialmente di minor qualità e valore (proporzionalmente all’allontanarsi dal centro). Anzi venivano generalmente considerate luoghi di degrado che, in molti casi, veniva associato non solo agli aspetti fisici e alla carenza di servizi, ma anche alle situazioni sociali e persino caratterizzante le persone. Questa interpretazione era agganciata ad un’organizzazione urbana che è stata superata. Il centro non è più uno, ma sono tanti, e al loro interno ci sono molte situazioni di degrado.

Vivere, abitare, condividere

Il numero affronta il tema della risposta architettonica alla domanda crescente di nuovi modi di abitare, che
ricominciano laddove la forza propulsiva del Movimento Moderno si era fermata, di fronte al muro della tendenza
individualista e atomizzante del nostro tempo. Riconosciute la distanza e le contraddizioni delle esperienze storiche, è
possibile oggi chiedersi quali siano i nuovi modi in cui può esprimersi la funzione comunque pubblica dell’architettura.

Editoriale. Vivere, abitare, condividere

Il numero affronta il tema della risposta architettonica alla domanda crescente di nuovi modi di abitare, che ricominciano laddove la forza propulsiva del Movimento Moderno si era fermata, di fronte al muro della tendenza individualista e atomizzante del nostro tempo. Riconosciute la distanza e le contraddizioni delle esperienze storiche, è possibile oggi chiedersi quali siano i nuovi modi in cui può esprimersi la funzione comunque pubblica dell’architettura. Le condizioni e le domande attuali chiedono nuove risposte, pongono nuove contraddizioni.

Oltre la stanza

Per comprendere le linee guida che hanno portato al progetto della casa Farnsworth di Mies Van der Rohe, nell'articolo viene proposta una riflessione sul concetto di abitare ricercato e sviluppato dall'architetto negli anni.

Ecologia dell'abitare. Le atmosfere del quotidiano nell'esperienza urbana contemporanea

Questo contributo indaga il tema delle atmosfere in relazione allo spazio urbano. Si intende qui individuare una chiave di lettura per poter definire nuovi strumenti teorici e critici utili allo studio e al progetto della città contemporanea. Partendo dalla definizione di ecologia fornita da Lawrence Slobodkin nel 1961, si tenta di comprendere in che modo si strutturino le interazioni tra le comunità urbane e i propri habitat.

Commento fotografico al saggio: “Psicologia sociale e ambientale per la resilienza umana nelle emergenze ambientali” di Mario Bonaiuto. All’interno di: “ABITARE LA TERRA”, vol. n. 48, Gangemi, Roma, 2018 p. 52-55. ISBN 978-884923436-7

Commento fotografico che accompagna il saggio: “Psicologia sociale e ambientale per la resilienza umana nelle emergenze ambientali” di Mario Bonaiuto. Le fotografie sono un estratto di reportage effettuati a Berlino, in Giappone, Sudafrica e Cambogia.

Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione

Il libro ripercorre il fenomeno epocale della migrazione delineando il dibattito tra i partigiani dei confini chiusi e coloro che auspicano libertà di movimento. Nel paesaggio politico contemporaneo, in cui domina ancora lo Stato-nazione, mentre rispuntano i vecchi fantasmi dello jus soli e dello jus sanguinis, l’autrice chiarisce che non esiste alcun diritto sul territorio che possa giustificare la politica sovranista del respingimento.

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