La rinascita dell’acqua a Roma. Acquedotti e fontane tra il XVI e il XIX secolo

02 Pubblicazione su volume
Martone Maria

Nell’ambito della ricerca sono stati documentati gli acquedotti e le fontane presenti a Roma tra il XVI e il XIX secolo, periodo in cui nella città “rinasce” l’acqua con il ripristino di alcuni acquedotti di epoca romana distrutti durante il medioevo. La ricerca si inserisce all’interno di una tematica molto ampia e complessa con l'obiettivo di contribuire a definire strategie di valorizzazione dei beni che fanno parte del patrimonio culturale e che sono legati all’acqua, elemento primario e fondamentale per la vita dell'uomo e per il valore culturale ed artistico che esprime. Nel corso degli approfondimenti eseguiti durante la ricerca sono state evidenziate le sorgenti e le preesistenze degli antichi impianti idrici nel suburbio e nel tessuto urbano. Sono state, inoltre, individuate accanto alle mostre, che segnavano l’ingresso in città dell’acqua, le principali fontane alimentate dai vari acquedotti, alcune delle quali sono state analizzate anche nel dettaglio. La ricerca ha previsto anche applicazioni di rilevamento digitale eseguite su alcune fontane per documentarne l’aspetto architettonico. È il caso della fontana di piazza Nicosia in cui con l’utilizzo del laser scanner Faro Focus 3D e della reflex Canon Eos 5D Mark II è stato rilevato con la fotomodellazione il suo apparato decorativo. Inoltre, è stata documentata la fontana delle Rane nel quartiere Coppedè attraverso operazioni di rilevamento integrato sia mensorio che eseguito con tecniche avanzate di laser scanner, mentre oggetto di una applicazione di foto modellazione è stata la fontana del Facchino, eseguita all’interno di una documentazione delle principali fontanelle a Roma, per meglio registrarne gli aspetti formativi e compositivi.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma