La costruzione della città pubblica. Nuovi riferimenti operativi
L’interrogativo su quali siano i nuovi riferimenti operativi per il ripensamento dei cosiddetti “vuoti urbani” o dei “non luoghi” ricadenti nei contesti marginali e disomogenei, ricchi di testimonianze storico-naturalistiche, tipici delle nostre periferie urbane, significa comprendere il ruolo e la centralità che la costruzione della città pubblica, quale luogo di relazione, di identità e di coesione sociale, ha assunto nei processi di rigenerazione urbana della città e dei territori contemporanei. Nell'attuale fase, esito di un processo generalizzato di metropolizzazione del territorio (Oliva, 2010; Ricci, 2017), la costruzione della città pubblica si fonda su un approccio multidisciplinare e interscalare che coinvolge l’assetto del paesaggio, la progettazione tecnologico-ambientale, il design, il coordinamento delle politiche pubbliche, la ricerca di complessità e di integrazione di funzioni qualificate in grado di produrre un effettivo innalzamento della qualità di vita dei cittadini. Partendo da questo quadro generale il contributo esamina la complessa problematica, sia attraverso un’attenta analisi storica dei materiali costitutivi, della forma e degli strumenti operativi necessari alla costruzione della città pubblica, sia analizzando il caso del Contributo Straordinario di Urbanizzazione (CSU) in corso di sperimentazione nel Prg di Roma mettendone in evidenza, la meccanica operativa, le criticità e suggerendo l’adozione di fattori correttivi che potrebbero riverberarsi sul processo complessivo di rigenerazione urbana