Il peer mentoring come forma di didattica universitaria senza voto. Peer mentoring as a form of academic teaching without grades
Obiettivo del contributo è offrire un contributo alla riflessione sul tema del peer mentoring all'università come strategia didattica con particolare attenzione agli aspetti di valutazione e autovalutazione in essa impliciti. La transizione dalla scuola secondaria superiore all’università rappresenta un passaggio complesso per gli studenti che si ritrovano a confrontarsi con un contesto e una varietà di richieste spesso molto diverse rispetto alla precedente esperienza scolastica: un nuovo metodo
di studio, diverse forme di valutazione, una diversa organizzazione di tempi e di spazi, l’esigenza di sviluppare una autonoma abilità di pianificazione, la necessità di accrescere il senso di responsabilità, di autoregolazione e di autocontrollo (De Beni, Moè, & Rizzato, 2003; Cantwell, & Scevak, 2004).
Questo periodo critico è considerato, senza sottovalutare la complessità del fenomeno e dei fattori che concorrono a determinarlo, una delle chiavi interpretative della dispersione universitaria (Burgalassi et alii, 2016; Moretti, Burgalassi, & Giuliani, 2017; Zago, Giraldi, & Clerici, 2014).
La figura del mentore, inteso nella accezione di pari che in questo specifico contesto accoglie i colleghi meno esperti sostenendoli in un momento delicato qual è quello dell'ingresso, ha una funzione che raccorda quelle di accoglienza, orientamento e sostegno allo studio. In questo processo il mentore è investito di una forte responsabilità, che incoraggia la sua crescita personale e che, al contempo, gli richiede la chiara assunzione di un ruolo in un quadro di autoconsapevolezza e di engagement pedagogico, nell'accezione di coinvolgimento attivo che favorisce tutti i soggetti in gioco. Nel contesto universitario, dunque, il peer mentoring appare
come uno strumento didattico a supporto del percorso accademico e personale degli studenti. Il caso delle esercitazioni di ricerca dei corsi di laurea pedagogici della "Sapienza" sembra confermare questa idea. Nel contesto delle esercitazioni di ricerca e delle attività che le matricole svolgono anche con l'aiuto e certamente attraverso la mediazione dei mentori, il processo valutativo è un processo di valutazione negoziata che prevede l’attiva partecipazione di tutti gli attori. Altrimenti detto,
si tratta di una valutazione riflessiva e critica che coinvolge in modo attivo gli studenti favorendo, anche sotto questo aspetto, un processo di responsabilizzazione. Dai Focus group condotti dalle autrici con i mentori impegnati nelle esercitazione emergono punti di forza e criticità di tale processo valutativo.