Ontologie per i centri storici

02 Pubblicazione su volume
Acierno Marta

Il presente contributo intende indagare la possibilità di sviluppare, attraverso le ontologie informatiche, una rappresentazione del processo di indagine preliminare all’intervento sui centri storici.
Il contesto culturale cui si riferisce lo studio dei centri storici appare oggi particolarmente complesso sia dal punto di vista della molteplicità delle discipline coinvolte sia per l’elevato coinvolgimento di sistemi informativi diversi e altamente specializzati. La possibilità di controllare digitalmente un articolato sistema di informazioni eterogenee e di integrarlo con dati provenienti da ambienti informatici diversi sta progressivamente diventando un requisito essenziale sia per sostenere la ricerca nel settore sia per supportare le attività di tutela e gestione del patrimonio urbano. Di conseguenza, si assiste ad una proliferazione di sistemi informativi e terminologie specializzate, non sviluppate con l’intento di definire un strumento di raccordo tra esperti quanto piuttosto di esprimere un gesto intellettuale finalizzato alla costruzione di ipotesi fondate su fenomeni discriminatori ossia specificità apparentemente incompatibili con le situazioni limitrofe . Il settore è di fatto caratterizzato da un problema complesso di interazione fra informazioni diverse e complementari provenienti da vari sistemi che può essere efficacemente risolto dalle ontologie, schemi di rappresentazione concettuale formalizzati, in grado di descrivere compiutamente diversi ambiti culturali e relazionarsi con diversi sistemi operativi. Le ontologie sono infatti sviluppate attraverso un linguaggio in grado di comunicare sia con gli strumenti più diffusi per la rappresentazione geografica, quali il GIS (sistema impiegato nella maggior parte dei sistemi informativi territoriali SIT), sia con gli ambienti informatici generalmente dedicati alla progettazione architettonica e più in generale al settore dell’AEC (Architecture, Engineering, Construction), come ad esempio il BIM. In particolare, nel presente contributo si presenterà un’ipotesi di formalizzazione del sistema informativo territoriale della Carta del Rischio , intendendo però interpretare appieno l’impostazione integrata del sistema, concepito all’interno di una struttura più ampia che si riferisce al sistema VIR (Vincoli in Rete) .
1. Le ontologie informatiche come strumento di rappresentazione
I modelli di rappresentazione sviluppati attraverso le ontologie informatiche mirano a descrivere una parte di realtà attraverso una struttura logica articolata in classi e proprietà. Le prime rappresentano i concetti e costituiscono un insieme che può racchiudere diverse entità, le seconde ne ampliano la descrizione attraverso l’espressione di relazioni tra i concetti.
Negli ultimi decenni le ontologie informatiche hanno goduto di un notevole interesse soprattutto indotto dal crescente sviluppo dell’impiego del web e in particolare del web semantico. Quest’ultimo costituisce un’estensione del primo e consente che i contenuti trasmessi siano comprensibili non solo da utenti umani, ma, almeno in parte, anche da altri agenti artificiali. Questa capacità di agire da ‘interpreti’ è resa possibile grazie alle ontologie e rende la loro applicazione ricercata in molteplici contesti, in particolare, dove sia necessario favorire la condivisione e l’integrazione di dati e informazioni, l’interoperabilità (fra software diversi), l’aggregazione di contenuti. L’alto interesse per l’argomento ha portato ad un moltiplicarsi di ricerche nel settore, affiancate da proposte operative e metodologie di indagine, talvolta rivolte a discipline molto eterogenee rendendo difficile la descrizione esaustiva del dibattito contemporaneo. Inoltre, nonostante sia possibile identificare una matrice comune alle diverse ontologie esistenti, che riconosce nel significato attribuito alla branca filosofica il proprio f

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